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Le Dolomiti di Sicilia
Le Madonie sono un complesso montuoso dell’Appennino siculo confinante ad Est con i Nebrodi e ad Ovest con i monti palermitani. Solcato da profondi valloni, precipita con aspre e possenti pareti verso il mare, mentre a Sud il sistema collinare argilloso delle Valli di Gangi, delle Petralie e di Polizzi Generosa, raccorda dolcemente il complesso montuoso con l’altopiano gessoso-solfifero che si apre verso il territorio nisseno.
Madonie
ph Giuseppe Ippolito
Per proteggere e valorizzare il patrimonio naturale, culturale e storico del territorio, nel 1989 fu istituito il Parco Regionale delle Madonie che si estende su una superficie di circa 40000 ettari e comprende quindici comuni della provincia palermitana. Il Parco Regionale, la cui istituzione ha consentito interventi di restauro forestale dell’intero ecosistema, è uno dei parchi più importanti della Sicilia e rappresenta una risorsa preziosa per la conservazione della biodiversità e la promozione del turismo responsabile. Si tratta del parco con la maggiore biodiversità in Sicilia e in tutto il bacino del Mediterraneo.
Il parco è diviso in zone: la Zona A, riserva integrale, comprende la porzione elevata di tutti i principali sistemi montuosi. Le zone sottoposte ai vincoli di riserva integrale corrispondono ad una parte di Piano Sempria e del Vallone S. Calogero.
Rispetto alla Zona A, risulta maggiormente antropizzata l’area ricadente in Zona B, riserva generale. La Zona C, di protezione, è di due tipi e comprende aree estese ed aree puntuali nelle quali si esprime in forma organizzata e controllata la fruizione turistica, ricettiva, ricreativa e culturale del Parco. La Zona D è di controllo.
Dopo l’Etna, il complesso madonita, vanta i monti più alti di tutta la Sicilia, come Pizzo Carbonara ( 1979 m), le cui rocce, ricche di fossili, furono le prime ad emergere dal vasto mare che ricopriva l’isola; Pizzo Antenna Grande (1977 m) e Monte San Salvatore (1912 m). Oggetto di studio è il Monte Quacella che appare come un mosaico formato da rupi e ghiaioni, contenitore di una flora specializzata dove le piante, adattate a questo particolarissimo habitat, si fanno osservare colorate soprattutto nel periodo primaverile.
La biodiversità del parco e la ricchezza naturalistica di quelle che vengono definite le Dolomiti di Sicilia è stupefacente. Alberi secolari assumono forme monumentali, come il Leccio di Piano Zucchi che di anni ne ha quasi 800 o l’esemplare di Quercia da Sughero che di anni ne ha raggiunti quasi 500. Piano Pomo ospita giganti agrifogli le cui chiome, unite tra loro, fanno filtrare una leggerissima luce che permette piacevoli passeggiate, per ammirarli in tutto il loro splendore.
Ma l’essenza arborea simbolo delle Madonie è l’Abete dei Nebrodi, Abies Nebrodensis, una conifera endemica la cui altezza può raggiungere anche i 15 m. Il versante settentrionale di Monte Scalone, a ridosso del Vallone Madonna degli Angeli nel comune di Polizzi Generosa, custodisce questo esemplare un tempo molto diffuso su tutte le montagne del Nord della Sicilia ma che per l’eccessivo sfruttamento fu considerato estinto. Poi, però, nel 1957 un gruppo di botanici scoprì una popolazione superstite, ossia trenta piante dislocate in un’area di circa 150 ettari che dal 1968 sono state dichiarate specie protetta e dal 1989 inserite nella zona a massima protezione del Parco Regionale.
L’arvuru cruci cruci, così viene chiamato simpaticamente l’abete per la forma a croce dei suoi rametti.
La maestosità degli alberi di quercia, di rovere ed aceri consente alle numerose specie forestali, come il ghiro e il moscardino, di trovare riparo sugli alberi.
La fauna è molto ricca! Le Madonie, infatti, da sole ospitano ad esempio il 70% degli uccelli, il 60% degli invertebrati e tutte le specie di mammiferi presenti in Sicilia. Tra la volpe rossa e la lepre italica, è stato reintrodotto uno degli avvoltoi più grandi di Europa, il grifone, e attualmente il parco ne ospita diversi esemplari.
Le bellezze paesaggistiche ed antropologiche del parco possono essere ammirate grazie ai numerosissimi sentieri che consentono di immergersi in una natura vera e senza tempo. Il Sentiero della Pace, che ha inizio a Petralia Sottana (località Cella) permette di raggiungere Monte Alto, tra cespugli di Ginestra Cupani, astragalo e alberi di Pero Mandolino.
Un altro affascinante sentiero è la Via del Castagneto che da Collesano permette di raggiungere Case Rascata, attraversando un bosco di castagneti, sugheri e querce.
Particolarmente suggestiva, invece, sarà l’escursione alle Gole di Tiberio (sito di European Geoparks Network dal 2001 riconosciuto) che si incontrano lungo il Fiume Pollina tra i Comuni di San Mauro Castelverde e Castelbuono. Si tratta di affioramenti calcarei mesozoici modellati dall’erosione fluviale che per 200 milioni di anni ha forgiato questa meraviglia della natura. Vengono organizzate escursioni in gommone che permettono di ammirare la flora e la fauna tipiche dell’ambiente fluviale e osservare i fossili, u miricu, i nidi degli uccelli, il masso dei briganti, i giochi di luce e una vegetazione incontaminata e selvaggia immersa nel silenzio.
Ai camminatori con zaino in spalla, le Madonie offrono un cammino che si estende per ben 80 km. Partendo da Polizzi Generosa si raggiungono Madonna dell’Alto, Monte San Salvatore, Piano Pomo, Pizzo Carbonara, Piano Battaglia, Piano Zucchi, Valle Giumenta, Piano Cervi, Quacella e Vallone Madonna degli Angeli. Si tratta di un cammino da compiersi in piena autonomia poiché lungo il tragitto non vi saranno punti di ristoro o alloggi per il pernotto (ad eccezione di Piano Battaglia). Sul cammino si incontreranno le antiche case rurali dei contadini, diverse neviere e luoghi religiosi come il Santuario della Madonna dell’Alto, considerato uno tra i più alti santuari d’Europa. L’itinerario è stato meticolosamente descritto da Anselmo Vincenzo nella guida Madonie a piedi, Edizioni Youcanprint, Tricase.
Gli sciatori, invece, resteranno soddisfatti dalla stazione sciistica di Piano Battaglia a 1600 metri d’altitudine. Uno degli impianti di risalita permette di raggiungere la cima del Monte Mufara (1865 m).
Il territorio madonita vanta di eccellenze agro-alimentari uniche nel loro genere. La natura ha consentito il sostentamento all’uomo per lungo tempo e la Manna degli alberi di frassino ne è l’esempio. Oggi la produzione è maggiormente collocata nei comuni di Pollina e Castelbuono. Il liquido ceruleo che sgorga dalle incisioni fatte nella corteccia del frassino viene fatto colare su un filo di nailon posizionato proprio sotto le incisioni al quale è collegata una lamina d’acciaio. Si formano così delle stalattiti chiamate cannoli. I Mannaroli entrano in azione tra i mesi di giugno e settembre. La Manna viene utilizzata sia in cucina, come dolcificante naturale, sia in campo farmaceutico come diuretico e purgante.
E ancora, il Pane Nero di Polizzi Generosa, il pecorino e la ricotta, la provola, l’Albicocca di Scillato, la Nocciola di Polizzi, il Fagiolo Badda di Polizzi, l’Arancia Bionda di Scillato e il miele, inconfondibili nel loro gusto.
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Pensa a me come a quel compagno di viaggio discreto che sussurra consigli preziosi, non a quel venditore ambulante che non smette mai di bussare alla tua porta.
Benvenuto a bordo!