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Il polmone verde della Sicilia
I Nebrodi rappresentano la più grande area naturale protetta dell'intera isola, e insieme ai Monti Peloritani e alle Madonie costituiscono l'Appennino siculo.
La valigia sul Letto B&B
Alloggia in centro a Catania
La catena montuosa dei Nebrodi si affaccia a nord sul Mar Tirreno, mentre il limite meridionale è segnato dall’Etna, in particolare dal Fiume Alcantara e dall’alto corso del Simeto.
Nebrodi
ph lavaligiasulletto.it
L’etimologia del nome si fa risalire dal greco Nebros che tradotto significa Cerbiatto, un animale che in un tempo passato popolava le montagne boscose le cui quote superano anche i 1800 m di altezza, come il Monte Soro (1847 m), Serra del Re (1754 (m), Pizzo Fau (1686 m) e Pizzo Pignataro (1661 m).
Il paesaggio è contraddistinto dalla dissimmetria dei vari versanti, passando dai dolci rilievi caratterizzati da rocce arenarie ed argillose, ove si aprono ampie vallate attraversate da numerose fiumare, ai profili aspri ed irregolari, dove predominano gli affioramenti calcarei.
Il variegato patrimonio naturalistico caratterizzato dalla presenza di querceti, faggete, cerreti, castagneti e sugherete, rappresenta oltre il 50% dell’estensione boschiva dell’isola: per tale motivo i Nebrodi vengono chiamati il polmone verde della Sicilia.
Passeggiando all’interno dei boschi non sarà difficile imbattersi nelle specie endemiche proprie del territorio, come la Genista Aristata, la Vicia elegans o la Petagnaea gussonei una rarissima umbellifera localizzata nel vallone Calagna.
Al fine di proteggere, conservare e difendere il paesaggio e l’ambiente, riqualificando i valori naturali presenti nel territorio e la ricostruzione di quelli degradati, nel 1993 è stato istituito il Parco Regionale dei Nebrodi la cui superficie, circa 86000 ettari, si sviluppa tra le province di Enna, Catania e Messina.
Il Parco è suddiviso in 4 zone ove sono apposti divieti e limitazioni finalizzati alla conservazione e alla tutela del territorio. La zona A, riserva integrale, comprende i sistemi boscati alle quote più alte (cerrete e faggete), le uniche stazioni siciliane di Tasso (Taxus baccata), alcuni affioramenti rocciosi (Rocche del Crasto) e le zone umide d’alta quota. In tale zona è consentito, oltre che l’escursionismo a piedi e a cavallo, anche esercitare il pascolo, proseguire le attività agricole e selvicolturali. La zona B, riserva generale, include le rimanenti formazioni boscate (soprattutto sugherete) ed ampie aree destinate al pascolo. La zona C, di protezione, ricomprende nove aree, strategicamente ripartite sul territorio, in cui sono ammesse le attività rivolte al raggiungimento di importanti finalità del parco, quale, ad esempio, la realizzazione di strutture turistico-ricettive e culturali. La zona D, pre-parco, è la fascia esterna dell’area protetta e consente il passaggio graduale nelle zone a maggior valenza naturalistica.
La sua notevole superficie boschiva e la presenza di zone particolarmente umide assicurano una presenza faunistica davvero imponente, contando ad esempio circa 150 esemplari di uccelli tra stanziali, migratori e di passa ed oltre 600 specie censite di invertebrati. I laghi presenti nel territorio regalano scenari suggestivi e rari, come avviene nel Lago delle Biviere, popolato da una microalga chiamata Euglena sanguinea che durante la sua fioritura nei mesi estivi colora l’acqua del lago di rosso.
Una bellissima coppia di Aquila Reale nidifica sulle Rocche del Crasto, ad Alcara Li Fusi.
Tra i mammiferi è possibile incontrare la volpe, il riccio, il toporagno di Sicilia, l’arvicola del Savi, il topo selvatico, il ratto nero, il quercino, il moscardino, il ghiro, la martora, la donnola, il coniglio selvatico, la lepre appenninica e il gatto selvatico. E tra i maiali selvatici e i cinghiali, viene allevata allo stato brado una particolare e pregiata razza autoctona di cavalli unica al mondo che ritroviamo soltanto qui, le cui origini si fanno risalire al periodo normanno: i Cavalli Sanfratellani.
Le particolarità dei Nebrodi si rinvengono anche nell’antropizzazione del territorio. Nell’Argimusco, ad esempio, si possono ammirare strutture megalitiche che testimoniano le tracce di una stazione neolitica; a San Marco D’Alunzio, una delle più importanti città della colonizzazione ellenica della costa tirrenica, si osservano i resti del tempio di Ercole del IV secolo a. C.; mentre a Montalbano Elicona, una fortezza normanna risalente al XII secolo fu teatro di scontri tra Angioini ed Aragonesi per il possesso della Sicilia.
Il Parco può essere vissuto grazie alle numerose alternative escursionistiche presenti sul territorio, attraversando le faggete, le rocche, i laghi e le cascate di questo spettacolare spazio di Sicilia. L’Itinerario Agrifoglio, con partenza da Militello Rosmarino, località Fontanazze, si percorre in due ore circa, attraversando le contrade di Agrifoglio, Faitedda e Palettone, per giungere poi il Lago Maulazzo nel territorio di Alcara Li Fusi, ammirando paesaggi ricchi di radure, di grandi vallate, di monti, di boschi e di mare.
Un interessantissimo trekking può essere praticato nel territorio di Caronia, in contrada Moglia, all’interno del magico Bosco della Tassita, ospitante il Taxus Baccata, un sempreverde conosciuto anche come l’albero della morte.
I Nebrodi ospitano la Riserva Naturale Orientata Bosco di Malabotta, un’area di 3222 ettari istituita nel 1997, ricadente nei comuni di Montalbano Elicona, Roccella Valdemone, Malvagna, Francavilla di Sicilia e Tripi. Si tratta di un bosco secolare che vanta una straordinaria diversità ambientale passando da sedimenti argillosi a rocce calcaree. Diversi costoni e dislivelli punteggiano il bosco di alture come Pizzo Castelluzzo, Serra Castagna, Pizzo Daniele e Pizzo Galera. Querce secolari con fusti di oltre due metri di diametro occupano il territorio, tra cerri, faggi, castagni, agrifogli e lecci. Il sottobosco passa da ambienti umidi, alla prateria letteralmente ricoperta nel periodo primaverile dalla Peonia Selvatica, ad ambienti più secchi dove trovano vita il biancospino, la Rosa selvatica, lo Sparzio spinoso.
A chi preferisce avventurarsi con lo zaino in spalla, sulla Dorsale dei Nebrodi lo attende un trekking parecchio impegnativo. Si tratta di una traversata di circa 70 km, da Est ad Ovest, con partenza da Case Badessa (Tortorici/Floresta) per raggiungere Mistretta, con dislivelli significativi.
Nel Comune di Longi, in Contrada Pado, nasce l‘Adventure Park all’interno del Bosco Soprano, un modo piacevole e divertente per scoprire la bellezza della natura attraverso una serie di passaggi avventurosi e giochi sospesi che si differenziano tra loro per il livello di difficoltà.
Il territorio dei Nebrodi è inoltre caratterizzato da eccellenze eno-gastronomiche, come il Suino nero, ossia un maiale di piccola taglia con manto scuro, simile al cinghiale, allevato allo stato semi-brado. Il sapore è intenso ed avvolgente, da gustare con i formaggi stagionati prodotti nel territorio che vanno dalla provola, al maiorchino, al pecorino. Gli odori della montagna stuzzicano la fantasia per realizzare dolci a base di nocciole rientranti nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali (PAT) della Regione Sicilia. La Nocciola tonda di Sicilia è apprezzata per il suo sapore delicato.
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