SANTO STEFANO QUISQUINA 

 Tra cielo e terra 

La strada che porta a Santo Stefano Quisquina invita al silenzio e alla contemplazione, mentre la lenta percezione del tempo stimola l'abbandono delle cose temporali.

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La Valle del Magazzolo, terra fertile e ricca di corsi d’acqua, ospita un incantevole borgo il cui toponimo Stefanos originerebbe dai monti che lo circondano, i Sicani, che paiono quasi coronarlo.

Santo Stefano Quisquina

Teatro Andromeda

ph Alessandro Occello

E che il territorio fosse ricco d’acqua è testimoniato dalla presenza di antichi abbeveratoi e fontane collocati all’interno del borgo. Il centro storico custodisce interessanti architetture religiose, come la chiesa di San Francesco di Sales risalente al 1580, ornata da pregevoli stucchi.

Il territorio qui è autentico e sincero, fatto di cose semplici e genuine, espressione di una cultura ben ancorata alla tradizione che nasconde tesori, tutti da scoprire.

All’immensa bellezza l’uomo ha aggiunto altrettanta bellezza, addolcendo talvolta un territorio aspro e selvaggio. Proprio come ha fatto il grande Lorenzo Reina, il quale ci insegna che la passione fa andare avanti un progetto.

Il padre lo voleva pastore, proprio come lui, nella terra di contrada Rocca. Ma Lorenzo non ci stava a quel futuro già scritto. No, lui di notte sognava e scolpiva alabastri in una stalla e quando la polvere riempiva le sue narici usciva fuori, all’aperto, a guardar le stelle e a respirare aria pulita.

Occorre un animo gentile per coglierne appieno il significato.

Santo Stefano Quisquina

Teatro Andromeda

ph Lavaligiasulletto

Lorenzo mentre accompagnava le pecore al pascolo faceva esplodere dentro di sé la passione per l’arte e la scultura, decidendo di lasciarsi andare ad un’opera mistica e visionaria. Grazie alle sue mani pazienti la pietra fu posata su un’altra pietra dando così vita al Teatro Andromeda. In quella collina a quasi 900 m. s.l.m. dimoravano spiriti buoni e lì decise di costruire un teatro in pietra che riproducesse fedelmente la costellazione di Andromeda.

Santo Stefano Quisquina

Teatro Andromeda

ph Lavaligiasulletto

108 sedili in pietra di Sabucina per 108 stelle, quelle che nella storia a ben pensarci hanno indicato all’umanità il cammino da seguire. L’uomo entra in sintonia con la natura fidandosi della sua voce silente e del vento che soffia dove vuole, un po come fa lo spirito.

Santo Stefano Quisquina


Teatro Andromeda


ph Lavaligiasulletto

Oltrepassata una piccola porticina ci si rende subito conto di quanto infinito sia l’orizzonte. Non si può commentare la bellezza di questo angolo di Sicilia apparentemente vuoto e quieto, occorre solo fermarsi a contemplarlo mentre gli occhi accarezzano le dolci e morbide forme dei Monti Sicani.

Santo Stefano Quisquina

ph Lavaligiasulletto

Durante il solstizio d’estate si può assistere ad uno scenario unico e suggestivo: il sole combacia esattamente con un disco posto al di sopra di una porta aperta sulla vallata, riflettendo la sua ombra nel centro del teatro, mentre al tramonto,  un raggio di sole è visibile dalla bocca spalancata di un’altra scultura.

Santo Stefano Quisquina

Teatro Andromeda

ph Lavaligiasulletto

Proseguendo in direzione Cammarata, lungo le pendici del Monte Quisquina (coschin, parola di origine berbera che significa ombra), il bosco di querce nasconde il sole regalandoci la  frescura, mentre in lontananza il campanellino delle pecore ci ricorda che non siamo soli.

Un eremo del 1624, frutto dell’ingegno del monaco e architetto Ignazio Traina, custodisce una piccola grotta che si dice fu riparo di Rosalia Sinibaldi, la giovane  verginella promessa in sposa al cavaliere Baldovino.

Santo Stefano Quisquina

Eremo Santa Rosalia

ph Lavaligiasulletto

Alla Santuzza è dedicato un bellissimo cammino di 185 km (circa) Itinerarium Rosalie, che si snoda tra le province di Agrigento e Palermo, partendo dall’Eremo per raggiungere il Monte Pellegrino, attraversando regie trazzere, strade dismesse e  mulattiere, nello splendido scenario dei Monti Sicani

Santo Stefano Quisquina

ph Lavaligiasulletto

Il patrimonio artistico e monumentale è imponente e raggiungendo la scenica Piazza Duomo, si incontra la Chiesa di Madre dedicata ai santi  Pietro e Paolo, omaggiati da due sculture marmoree incastonate nella prospetto laterale della chiesa.

Tra altari ed affreschi, l’interno custodisce anche un crocefisso ligneo del beato Giovan Francesco Pintorno meglio noto come Frate Umile. Si tratta del primo crocefisso dei trentatré da lui scolpiti.

Altre località della provincia di Agrigento:

Casteltermini

Santo Stefano Quisquina

Bibliografia

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