ISPICA Il Grand Canyon siciliano Chiamata per secoli Spaccaforno, l’origine di Ispica si ritrova all’interno della sua cava, una vallata fluviale che incide l’altopiano ibleo tra […]
E a testimoniare la costante presenza dell’uomo e la sua interminabile fatica nel praticare l’antica arte della costruzione, sono i filari di pietre posizionate le une sulle altre, ad incastro, che sezionano tutto il territorio e danno vita ai pregiati muretti a secco.
Ragusa
Campagna
ph Antonio Glorioso
I terreni destinati alla coltivazione venivano liberati dalla pietra reimpiegata per frazionare i lotti o per separare gli animali dalle colture, tra un albero di carrubo ed un ulivo centenario.
Il silenzio, qui, è surreale e le vallate devono essere accarezzate con gli occhi mentre il fruscio del vento invita alla contemplazione. Il territorio è rurale e tra le vecchie masserie sparse qua e là, molte abbandonate ed altre prestate al turismo, ecco scorgere un pagghiaru, l’antico riparo dei pastori.
Ragusa
Borgo
ph Valeria Rohe
La provincia ragusana si estende nella parte meridionale dei Monti Iblei ed è costeggiata da uno dei fiumi più importanti della Sicilia sud-orientale, l’Irminio, il cui corso è stato sbarrato per creare un bacino artificiale a scopo irriguo: il Lago di Santa Rosalia.
Ragusa
Borgo
ph Triptosicily
Anche la storia di Ragusa è ricca di dominazioni! Le necropoli rinvenute attorno alla città dimostrano che il territorio fu abitato dai Sicani e dal popolo dei Siculi di Hybla. I Greci occuparono la zona con molta fatica a causa della resistenza del popolo ragusano che vi restò indipendente per molto tempo, ottenendo per questo motivo l’appellativo Audax (audace). Con i Romani la tanto sudata indipendenza venne persa, nonostante i tentativi di ribellione.
Ragusa
ph Lavaligiasulletto
Ragusa
ph Lavaligiasulletto
Ma il vigoroso periodo fu interrotto l’11 Gennaio del 1693, una domenica, quando la Sicilia orientale venne colpita da un violento terremoto che distrusse la Val di Noto. La terra tremò causando la morte di oltre 5000 persone e riducendo in un cumulo di macerie il patrimonio artistico che sino a quel momento caratterizzava Ragusa.
Ragusa
Borgo
ph Santo Graziano
Se originariamente Ragusa sorgeva nella parte bassa della città, avviata la ricostruzione fu divisa in due zone, quella superiore distesa sulla collina del Patro e dove oggi sorge la moderna città e quella inferiore conosciuta come Ragusa Ibla, nata sopra le rovine dell’antica città e ricostruita seguendo i canoni medievali.
Le due città sono unite da tre ponti che sovrastano la Valle di Santa Domenica.
Ragusa
Borgo
ph Giorgio Occhipinti
Ci vuole una certa qualità d’animo, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo nero che spia, così Gesualdo Bufalino nel suo La luce e il lutto ci presenta Ragusa Ibla, invitandoci alla perdizione tra le vie della città.
Ragusa
Cupola
ph Furria
L’antico borgo di Ragusa Ibla sorge nella parte orientale della città e fu interamente ricostruito dopo il terremoto.
Percorrendo un labirinto di viuzze, tra monumenti, chiese e palazzi nobiliari, si raggiunge la Collegiata di San Giorgio costruita nel 1744 ed ultimata nel 1775 la cui facciata, armonica ed elegante, si impone sviluppandosi verso l’infinito, mantenendo nascosta la bellissima cupola del 1820. Originariamente la Cattedrale sorgeva nei pressi del giardino Ibleo, dove ancora oggi resiste il Portale di San Giorgio. La Cattedrale è preceduta da una scalinata che ne risalta la grandezza, mentre l’interno, a tre navate, racconta il martirio di San Giorgio. Questa è la massima espressione del barocco siciliano.
Ragusa
Duomo
ph Salvo Puccio
Elegante e raffinato è il Palazzo della ex Cancelleria, uno dei più importanti del complesso tardo-barocco di Ragusa, costruito nel Settecento su volontà della nobile Famiglia Nicastro. L’edificio è stato più volte rimaneggiato. All’occhio risalta subito la ringhiera in ferro battuto sorretta da cinque mensole. Il palazzo divenne sede della cancelleria del comune intorno alla metà del XIX Secolo.
Ragusa
Palazzo
ph Salvo Olimpo
Straordinaria è la presenza nell’antico quartiere ebraico della Chiesa di Santa Maria dell’Itria (colei che indica il cammino), con la sua stupenda cupola blu cobalto, edificata durante il periodo dei Chiaramonte. La chiesa, lievemente danneggiata dal terremoto del 1693, fu perfezionata in stile barocco. La facciata presenta decorazioni in pietra calcarea bianca intagliata a motivi floreali.
Ragusa
Cupola
ph Giulio Lettica
Suggestive sono invece le sculture poste al di sotto dei balconi di Palazzo Cosentini raffiguranti animali, mostri e caricature umane.
Ragusa
Figure
ph Giulio Lettica
La città nel XVI Secolo fu colpita da numerose crisi economiche alle quali si aggiunse la peste del 1523 che ne provocò lo spopolamento. Nel periodo borbonico fu considerata città capovalle e gradualmente si portò al miglioramento delle condizioni economico-sociali.
Sul finire dell’Ottocento in Sicilia nacquero i primi partiti di massa ricordati con il nome di Fasci Siciliani, fondati a Catania, e composti da operai, contadini, solfatari, ma anche da artigiani e da altre classi di lavoratori. Il popolo prese parte alla vita politica locale reclamando nuovi diritti, migliorie lavorative e salariali. Un bastone tutti lo rompono, ma un fascio di bastoni chi lo rompe? Così spiegò un dirigente il motivo del nome di quel movimento popolare.
Segnata dai conflitti mondiali la città risplenderà successivamente grazie allo sviluppo nel settore dell’agricoltura, nel terziario e alla valorizzazione del turismo.
Ragusa
Figure
ph Giulio Lettica
Proseguendo verso Ragusa Superiore pregevole è la Cattedrale di San Giovanni Battista, patrono della città. Il campanile raggiunge un’altezza di circa 50 metri ed è accessibile al pubblico.
Ragusa
Cattedrale
ph Sabrina Cappuzzello
La storia antica di Ragusa è custodita nel Palazzo Mediterraneo ospitante il Museo Archeologico Ibleo ove al suo interno sono raccolti i reperti rinvenuti durante gli scavi condotti sul territorio.
E importanti testimonianze archeologiche si osservano anche nella Grotta delle Trabacche in Contrada Buttino a pochi chilometri da Ragusa. Si tratta di una catacomba scavata negli altipiani calcarei che caratterizzano i Monti Iblei.
Ragusa
Grotta
ph Gigino Di Meo
E a farci fare un tuffo nel passato ci pensano Damiano Rotella e Biagio Castilletti, gli ultimi artigiani che per mestiere si dedicano alla pittura e al restauro dei carretti siciliani nei locali dello storico Cinabro Carrettieri.
Nella loro stupenda bottega i due artisti fanno in modo che ci sia ancora differenza fra non esistere ed essere dimenticato, riscoprendo ciò che è stato scordato e divulgando l’arte del carretto, affinché quello che ormai è solo un piccolo seme possa diffondersi, rifiorire, in modo che nessuno dica ancora il carretto siciliano non esiste più.
Ragusa
Carretto
ph Cinabro
Ma quelli di Ragusa sono anche i luoghi della nota serie televisiva il Commissario Montalbano, dal Circolo di Conversazione, all’immaginaria Vigata che seppur inesistente la ritroviamo viva nelle vie di Ragusa, Scicli, Ispica.
Ragusa
ph Lavaligiasulletto
Ragusa si estende nella parte meridionale dei Monti Ibeli, dove la coltivazione di cereali e la pastorizia hanno sostituito l’originaria macchia mediterranea costituita, perlopiù, da querce e alloro. L’altitudine supera i 500 m. s.l.m. e la cima più elevata è il Monte Arcibessi con i suoi 906 m. s.l.m.. Ad est è delimitata da Monte San Cono dove scorre il Fiume Irminio e a nord dal Monte Patro dove incontriamo il Fiume San Leonardo. A sud, invece, il Monte Bollarito divide Ragusa tramite il Torrente Fiumicello.
Ragusa
ph Piero Gennaro
La ricchezza dei Monti Iblei può essere ammirata percorrendo a piedi interessanti percorsi naturalistici, come il Cammino Ibleo, un importante progetto nato dalle Associazioni Club Alpino Italiano, Compagnia dei Cammini, Ramarro, Acquanoeva, Upedincaminu e Kalura. Viene proposto un percorso di tre giorni che da Palazzolo Acreide porta a Ragusa Ibla, attraversando le località di Giarratana, Monterosso Almo e Chiaramonte Gulfi
Ragusa
ph Compagniadeicammini
Una interessante escursione archeologica, invece, è quella che parte dalla Cava d’Ispica per raggiungere l’area archeologica e naturalistica del Parco Forza. La natura si fa custode di necropoli e catacombe consentendo l’immersione in epoche assai lontane. La Guida Ambientale Escursionistica e proprietario del Rifugio Scirocco Nanni di Falco sarà lieto di accompagnarvi a conoscere questo angolo di territorio colmo di storia.
Cava Ispica
ph Giovanni Brinch
Le tradizioni della cucina ragusana, prevalentemente legate al mondo contadino, vengono portate in tavola.
Immancabile è la scaccia, una sorta di focaccia arrotolata ripiena di vari ingredienti, dal pomodoro e caciocavallo ragusano, alla cipolla e salsiccia. La particolarità sta nella sfoglia dell’impasto che deve essere lavorata (tirata) in modo molto sottile.
Ragusa
Scaccia
ph Lavaligiasulletto
Ragusa
Cipolla
ph Rudy Casalini
Ragusa, insieme ad altre città barocche come Militello in Val di Catania, Modica, Noto, Catania, Caltagirone, Palazzolo Acreide e Scicli, è stata dichiarata nell’anno 2002 dall’UNESCO Patrimonio dell’Umanità.
Il fascino e la bellezza di questi luoghi sarà un ristoro per l’anima.
ISPICA Il Grand Canyon siciliano Chiamata per secoli Spaccaforno, l’origine di Ispica si ritrova all’interno della sua cava, una vallata fluviale che incide l’altopiano ibleo tra […]
MODICA Città della cioccolata e delle cento chiese Il vento, a corde, dagli Iblei, dai coni delle Madonie, strappa inni e lamenti sui timpani di grotte […]
Alla scoperta degli iblei. 51 percorsi archeologici, di Gino Baglieri, ed. Supernova,
Architettura del Settecento in Sicilia. Storie e protagonisti del tardo barocco, di Marco R. Nobile e Stefano Piazza, ed. Kalos.
Borghi di Sicilia, di Fabrizio Ferreri e Emilio Messina, ed. Dario Flaccovio.
Catania, terremoti e lave: dal mondo antico alla fine del novecento, di Enzo Boschi, Emanuela Guidoboni, ed. Compositori.
Caltanissetta, racconto di una città di Walter, di Walter Guttadauria, ed. Lussografica.
Camminare e raccontare i Peloritani, di Giovanni Lombardo e Pasquale D’Andrea, ed. Edas.
Il cammino di Santa Rosalia. In Sicilia sulle orme della «Santuzza, di Gero Cordaro, Anna Cusimano e Roberto Micciancio, ed. Andrea Pacilli.
Il giro della Sicilia, di Enzo Di Pasquale, ed Newton Compton.
Monti Peloritani borghi, cammini, pellegrinaggi, itinerari del vino, di Giuseppe Lombardo, Pasquale D’Andrea, e Filippo Grasso, ed. Edas.
La Sicilia che nessuno conosce. Un percorso inedito per scoprire l’incanto nascosto della Trinacria, di Enzo Di Pasquale, ed. Newton Compton
La Sicilia musulmana, di Alessandro Vanoli, ed. Il Mulino.
La storia di Palermo. Dalla preistoria ai giorni nostri, di Daniela Mogavero, ed. Typimedia.
La Magna via Francigena. Sicilia a piedi da mare a mare, di Davide Comunale, ed. Terre di Mezzo.
Madonie a piedi, di Anselmo Vincenzo, Ed Youcanprint, Tricase.
Messina. Storia, cultura, economia, di Fulvio Mazza, ed. Rubbettino.
Parco dell’ Etna, di Francesco Alaimo, ed. Fabio Orlando.
Ragusa secolo per secolo, di Giovanni Distefano, ed. Supernova.
Sicilia barocca. Architettura e città 1610-1760, di Salvatore Boscarino, ed. Officina.
Sicilia. I cammini. Le guide ai sapori e ai piaceri, ed. Gedi.
Sicilia sconosciuta. Itinerari insoliti e curiosi, di Matteo Collura e Melo Minnella, ed. Rizzoli.
Sicilia vulcanica. Guida ecoturistica Etna-Nebrodi-Alcantara-Peloritani-Eolie, di Franco Tassi, Carmelo Nicoloso, Cesare Moroni, ed. Moroni.
Siracusa, storia arte e leggenda, ed. Grafiche Milan cards.
Storia della Sicilia. Vol. 1: Dalle origini al Seicento di F.Benigno e G. Giarrizzo, ed. Laterza.
Trapani, la città e il territorio dalla Preistoria alla tarda antichità, di Antonio Filippi e Luigi Biondo, ed. Libri Mediterranei.
Grazie mille per esserti iscritto/a a La Valigia sul letto!
Sono così felice che tu abbia deciso di unirti alla mia avventura.
Prometto di non intasare la tua casella di posta con montagne di email.
Pensa a me come a quel compagno di viaggio discreto che sussurra consigli preziosi, non a quel venditore ambulante che non smette mai di bussare alla tua porta.
Benvenuto a bordo!