ISPICA 

 Il Grand Canyon siciliano 

Chiamata per secoli Spaccaforno, l'origine di Ispica si ritrova all'interno della sua cava, una vallata fluviale che incide l'altopiano ibleo tra le città di Modica ed Ispica.

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All’interno della vallata sono presenti necropoli preistoriche, oratori rupestri, eremi monastici, nuclei abitativi e catacombe.

Ispica

Paesaggio

ph Nanni Di Falco

E proprio dalle sepolture a forma di forno rinvenute nei pressi dell’abitato dovrebbe derivare (ma è ancora incerto) il toponimo Spacca, la derivazione fonetica di Ispica e quindi dal latino speca, grotta, e forno indicante le sepolture.

L’uomo, qui, vi è rimasto sino al Ventesimo secolo utilizzando le grotte come ricovero per attrezzi ed animali. La struttura delle case consentiva di comunicare orizzontalmente grazie a ballatoi e, verticalmente,  grazie alle botole per accedere ai piani sovrastanti.

Ispica

Grotte

ph Nanni Di Falco

Visitare la cava di Ispica significa immergersi in un tempo molto lontano: dalle Catacombe di Larderia, ipogei funerari di epoca pre e post costantiniana, divise in tre gallerie che accolgono sepolture monumentali a baldacchino, alle dimore rupestri del XI-XIV secolo chiamate Castello di Ispica, realizzate su cinque livelli.

Ispica

Paesaggio

ph Nanni Di Falco

Gli ispicesi affondano le loro radici tra queste rocce dal fascino superbo, bagnate da un torrente che all’ingresso si chiama Pernamazzoni e in uscita Busaitone. L’acqua che mantiene la macchia mediterranea e la vegetazione spontanea contribuisce anche ai colori delle stagioni, dipinte dal rosso delle arance e del viola dalle bacche di bagolaro.

Ispica

Pianta

ph Lavaligiasulletto

L’irregolare tracciato medievale si intreccia con il settecentesco impianto urbanistico originato dalla distruzione avvenuta con il catastrofico terremoto del 1693. Da quel momento in poi Ispica si coprì con le vesti del tardo barocco.  

Ispica

Chiesa

ph Gianni Stornello

Il tempo ad Ispica è scandito dai colori del giorno che illuminano le larghe strade del centro, accarezzando le splendide architetture che si mostrano imponenti nelle facciate delle belle e scintillanti chiese.

Stupefacente è la Basilica di Santa Maria Maggiore costruita dopo il terremoto in sostituzione della Chiesa di Santa Maria della Cava, situata nella Cava d’Ispica e distrutta dal sisma. La facciata si mostra semplice, e al centro, su un vetro, è rappresentato il Santissimo Cristo alla Colonna. Nella torre campanaria è collocata una grande campana ottenuta dalla fusione degli ori dei fedeli.

Antistante la Basilica le ventitré porte del Loggiato, a forma semiellittica, occupano la piazza.

Ispica

Loggiato

ph Alice Roccasalva

Una cupola azzurra indica il campanile della settecentesca Chiesa della Santissima Annunziata. La facciata è molto semplice rispetto alle decorazioni che abbelliscono l’interno. Stucchi bianco e azzurri danno vita alle pareti tra le navate laterali, dove dominano l’oro e il blue cobalto.

Ispica


Basilica


ph Saverio Scala

Questi sono i luoghi raccontati da Luigi Capuana nel suo Profumo del 1892 ove mostra una conoscenza dettagliatissima dei luoghi, delle chiese e della cava. In alto, in cima alla roccia che scendeva a picco, si scorgevano, illuminati dal sole, i campanili, le cupole delle chiese, le facciate bianche e i tetti scuri di un gruppo di case affacciate proprio all’orlo del precipizio e quasi minaccianti di buttarsi giù; e lucide macchie verdi alberi e cespugli, bagnati dalla pioggia, arrampicati tra le sporgenze dei massi drizzantisi minacciosamente su la pianura. Non si capiva in che modo la carrozza avrebbe potuto salire lassù, tanto roccia, campanili, cupole e case sembravano vicini, da potersi toccare col dito.

Ispica

Paesaggio

ph Nanni Di Falco

Ispica durante il periodo natalizio  rievoca la natività  in un percorso che si snoda tra il centro storico e l’area archeologica. Un presepe vivente contestualizzato in uno scenario che ricorda l’antica Betlemme, dove vengono rappresentati gli antichi mestieri.

Ispica


Presepe


ph Lavaligiasulletto

Ispica, che ha sempre vissuto di agricoltura, vanta la carota novella con denominazione IGP dal 2011 e una particolarissima varietà di sesamo che ancora oggi vive grazie al signor Gambuzza che ha custodito per tradizione il seme coltivandolo con costanza. Dal sesamo si ricava la giuggiulena utilizzata come base per molte specialità.

Ispica

Sesamo

ph Gambuzza

Fuoriuscendo dal paese una visita merita il Museo di Arte Contemporanea Sotto Sale, allestito all’interno della Miniera di salgemma di Saffo.

Le pareti delle gallerie mostrano i segni della fresa utilizzata per l’estrazione del sale. In alcune gallerie dismesse è stato allestito il Museo che contiene le sculture di sale realizzate da artisti provenienti da tutto il mondo.

Altre località della provincia di Ragusa:

Ispica

Modica

Bibliografia

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