SUTERA Il borgo sulla rocca Nella Valle del Fiume Platani un caratteristico borgo medievale viene identificato come il balcone di Sicilia per i panorami mozzafiato che […]
MAZZARINO
La verga d’olmo miracolosa
Mazzarino
Paesaggio
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Nel 1324 Raffaele Branciforte sposò Graziana, figlia di Calcerando di Villanova, signore di Mazzarino. Da quel momento in poi la storia della terra di Mazzarino si intrecciò con la genealogia della Famiglia Branciforte.
Secondo le fonti il nome del borgo deriverebbe dalla parola mazzara, una deformazione dell’antico toponimo maktoriom. Quest’ultimo sarebbe stato un centro indigeno ellenizzato menzionato da Erodoto e identificato con i resti archeologici rinvenuti grazie agli scavi guidati da Paolo Orsi agli inizi del Novecento nei pressi del Monte Bubbonia.
Mazzarino
Castello
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Mazzarino è considerato la perla del barocco siciliano e passeggiando lungo il Corso Vittorio Emanuele II ne capirete il motivo. La parte più alta del paese ospita la Basilica di Maria SS. del Mazzaro, patrona del paese, esemplare di tardo barocco siciliano, sorta sui resti di una precedente chiesa del 1100. La storia della basilica è legata al ritrovamento di un’opera lignea greco-bizantina da parte di un pastorello, raffigurante la Vergine con il Bambino affiancata da Sant’Agata e Santa Lucia.
Mazzarino
Basilica Maria Mazzaro
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A poche centinaia di metri un altro bellissimo tempio cattura l’attenzione. Si tratta della Chiesa del Santissimo Crocefisso dell’Olmo, ospitante un prezioso crocefisso ligneo normanno custodito dentro una portantina di ferro battuto. Il nome della chiesa originerebbe da una antica leggenda che vede come protagonisti un gruppo di ladri che nella notte di un tempo lontano tentarono di rubare il crocefisso. Uno dei ladruncoli per facilitare la presa dell’oggetto prezioso lasciò al di fuori della chiesa una verga di olmo. Il bastone miracolosamente cominciò a germogliare diventando albero. I ladruncoli, afferrato il crocefisso e intenti a scappare, appena varcarono la soglia della chiesa si trovarono dinnanzi ad un albero! Il maestoso sempreverde li disorientò e fu così che scapparono via lasciando a terra la refurtiva. La seconda domenica di maggio si celebra la Festa del Crocifisso dell’Olmo e i devoti con indosso un camice bianco trasportano la vara in processione percorrendo le strade del paese, mentre i cittadini omaggiano il Signore lanciando i sciuri di maju (i fiori di maggio, le margherite gialle).
Mazzarino
Festa
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Stupefacente è la Chiesa Madre di Santa Maria della Neve del XVI secolo la cui facciata ancora oggi risulta incompleta. La chiesa fu edificata nello stesso luogo della precedente andata distrutta con il terremoto che colpì la Val di Noto. Evidente è il bassorilievo che raffigura la creazione di Adamo ed Eva. L’interno della chiesa, a tre navate divise da arcate, custodisce tesori di inestimabile valore come lo Stallo per i canonici intarsiato dal mazzarinese Santi Rigano, la tela della Madonna della Neve posta nell’altare maggiore e i due lampadari ottocenteschi in vetro murano policromi.
Mazzarino
Chiesa Madre
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Anche Mazzarino ha un suo castello di origine incerta conosciuto con il nome U Cannuni probabilmente perché la forma cilindrica della torre ricorda proprio un cannone. Del castello è possibile ammirare soltanto i ruderi di una parte della cinta muraria e grazie ad una scaletta si potrà accedere in alto, quasi a toccare il cielo, per godere la bellezza delle colline circostanti. Accanto al castello vi è un piccolo teatro che nel tempo ha ospitato diverse rappresentazioni teatrali ed anche una puntata delle famosa serie tv degli anni Ottanta La piovra.
Mazzarino
Castello
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Un’altra stupefacente struttura è l’ex Convento dei Frati Carmelitani edificato per volontà di Giuseppe Branciforte, Principe di Niscemi e Conte di Mazzarino. All’ex Convento, che oggi ospita il Palazzo Comunale, è annessa la Chiesa del Carmine.
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Convento Frati Carmelitani
ph Typical Sicily
Negli anni Cinquanta, a pochi chilometri da Mazzarino, i contadini della zona durante la lavorazione dei terreni portarono alla luce delle pietre ed alcuni oggetti che subito furono segnalati alle competenti autorità. La zona Pitrusa, come veniva identificata, nascondeva in realtà un antico abitato romano-bizantino. Grazie agli scavi è emersa un’area termale, una piccola basilica ed oggetti risalenti all’epoca Castellucciana. L’area archeologica di Philosophiana è di notevole interesse per comprendere gli avvenimenti storici del centro dell’isola.
Mazzarino
Area Archeologica
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La cucina mazzarinese si riporta a pietanze genuine ma dai sapori intensi e travolgenti e conserva i sapori autentici della cultura gastronomica siciliana. Come le busiate al ragù di maiale o i cavateddi conditi con ragù di carne e verdure di stagione.
Mazzarino
Busiate
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A settembre le mandorle vengono esposte al sole per dare vita al dolce tipico locale: il torrone. Nel 2019 a Mazzarino è stato realizzato il torrone più lungo al mondo, ben 1004 metri. La sezione Europea del Guinness World Records di Londra ne ha convalidato il record.
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Torrone
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Un altro dolce tipico viene preparato da mani pacinziusi (pazienti) nel periodo pasquale, u panareddu, conosciuto anche come cuddura cu l’ova, ossia un dolce realizzato con un impasto simile alla frolla, decorato da palline zuccherate e un uovo sodo posizionato al centro. È considerato il dolce dell’attesa, perché prima si mangia la frolla e poi, per ultimo, l’uovo. Quando nulla si aveva u panareddu offriva sustanza e inchiva a panza!
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Panareddu
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Ogni anno nel mese di agosto si celebra la Sagra del Sale una manifestazione che rievoca le antiche tradizioni, contemporaneamente ad un altro evento di fama internazionale: il Festival Internazionale dei Mondi. Gruppi folk si esibiscono allegramente per le strade del centro storico inebriate dal profumo inconfondibile dei biscottini all’anice e della virdura maritata, dove a sposarsi sono i legumi insieme al finocchietto selvatico e la borragine.
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La storia di Palermo. Dalla preistoria ai giorni nostri, di Daniela Mogavero, ed. Typimedia.
La Magna via Francigena. Sicilia a piedi da mare a mare, di Davide Comunale, ed. Terre di Mezzo.
Madonie a piedi, di Anselmo Vincenzo, Ed Youcanprint, Tricase.
Messina. Storia, cultura, economia, di Fulvio Mazza, ed. Rubbettino.
Parco dell’ Etna, di Francesco Alaimo, ed. Fabio Orlando.
Ragusa secolo per secolo, di Giovanni Distefano, ed. Supernova.
Sicilia barocca. Architettura e città 1610-1760, di Salvatore Boscarino, ed. Officina.
Sicilia. I cammini. Le guide ai sapori e ai piaceri, ed. Gedi.
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Sicilia vulcanica. Guida ecoturistica Etna-Nebrodi-Alcantara-Peloritani-Eolie, di Franco Tassi, Carmelo Nicoloso, Cesare Moroni, ed. Moroni.
Siracusa, storia arte e leggenda, ed. Grafiche Milan cards.
Storia della Sicilia. Vol. 1: Dalle origini al Seicento di F.Benigno e G. Giarrizzo, ed. Laterza.
Trapani, la città e il territorio dalla Preistoria alla tarda antichità, di Antonio Filippi e Luigi Biondo, ed. Libri Mediterranei.
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