FERLA 

 Tra arte e poesia 

Tra gli alberi di carrubo e di ulivo secolari, nelle ricche distese di grano dove ancora gli antichi casali sono perimetrati dai muretti a secco, una via attraversa i Monti Iblei e ci conduce nella silenziosa Ferla, alle pendici del Monte Lauro, importante complesso geologico della provincia siracusana.

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una via attraversa i Monti Iblei e ci conduce nella silenziosa Ferla, alle pendici del Monte Lauro, importante complesso geologico della provincia siracusana.

Ferla

Paesaggio

ph Lavaligiasulletto

Il suo nome parrebbe originare dal longobardo Farra che sta ad indicare la comunità, il villaggio; secondo un’altra interpretazione, invece, il nome è connesso ad una pianta, la Ferula Communis, conosciuta anche come finucchiazzu che cresce abbondante nelle campagne circostanti e che ritroviamo raffigurata nello stemma del borgo.

Ferla

Barbara

ph Lavaligiasulletto

La presenza di importanti necropoli testimonia che ancor prima della colonizzazione greca, Ferla, era popolata da insediamenti umani il cui passato fu in parte cancellato dal catastrofico terremoto che nel 1693 colpì la Val di Noto. Il piccolo borgo fu poi ricostruito nella parte più a nord rispetto all’antico abitato.
Da allora il Medioevo convive con il barocco.

Ferla

Arco

ph Lavaligiasulletto

La zona medievale è ancora oggi visibile nel quartiere Carceri Vecchie dove le strette viuzze conducono alle caratteristiche case-grotta.

Gli edifici religiosi sono numerosi e quelli maggiormente importanti si mostrano in tutto il loro splendore in Via Vittorio Emanuele, comunemente chiamata la Via Sacra.

La chiesa più articolata è certamente quella di Sant’Antonio Abate la cui facciata, costruita da tre corpi concavi, raccoglie lo splendido barocco ibleo tra nicchie e celle campanarie.

Ferla

Chiesa

ph Paolo Fulco

Altrettanto scenografica è la facciata della Chiesa di San Sebastiano, risalente al  1481 ma  ricostruita dopo il terremoto del 1693. Suggestivo è il portale centrale raffigurante il martirio del Santo.

Ferla

Chiesa

ph Fabio Iaci

Altro edificio religioso, importante anche dal punto di vista archeologico, è la Chiesa Madre dedicata a San Giacomo Maggiore Apostolo, caratterizzata da diversi stili architettonici, dorico, ionico e corinzio. All’interno è custodito un Cristo ligneo appartenente al gruppo dei crocifissi di Frate Umile da Petralia. Recenti scavi hanno portato alla luce una necropoli ellenistica all’interno del suo perimetro. La scoperta di tombe cristiane documenterebbe un centro abitato nello stesso sito.

Ferla

Chiesa

ph Lavaligiasulletto

Le tradizioni a Ferla vengono riproposte durante le feste e gli eventi organizzati nel borgo. Affascinante è la Settimana Santa i cui riti iniziano la Domenica delle Palme e proseguono con la rievocazione della Passione dove u Signuri a canna viene portato in spalla dai fedeli che percorrono le strade del paese. Intanto, nelle chiese si preparano gli altari con i vasi del grano germogliato in vista del Giovedì Santo dedicato ai Sepolcri. Il Venerdì Santo la Madonna Addolorata accompagna Gesù in croce per le strade del paese mentre i  fedeli attendono il Sabato per la celebrazione della Sciaccarata: gli arbusti secchi della Ampelodesmos perenne, ossia una una pianta autoctona della campagna iblea chiamata strazzamanu (taglia mano), vengono bruciati per accendere le sciaccare, le fiaccole, che illuminano le strade del paese. 

Il giorno della Santa Pasqua profuma di suggestione: la Madonna do scontru coperta dal suo manto nero è alla ricerca del figlio risorto, u Gesummaria, che poi ritroverà.

Ferla

Paesaggio

ph Filippo Calandrino

Ferla è anche porta di ingresso per la più grande necropoli rupestre di Europa, Pantalica. Il sito è circondato da canyon scavati dal Fiume Anapo e da altri torrenti, tra cui le freschissime acque del Calcinara. All’interno del sito è anche presente un villaggio bizantino.

Ferla

Paesaggio

ph Lavaligiasulletto

Tra i boschi e la lussureggiante vegetazione di Ferla, l’arte rappresenta una forma di persuasione alla quale l’uomo non può sottrarsi. Da spettatore diventa principale attore, adattandosi alle condizioni ambientali che la natura gli presenta. Così ritorna a dipingere un quadro rupestre, utilizzando una roccia imperfetta, senza levigarne la parete per renderla piana, ma adattando il suo intervento artistico al teatro che lo ospita.

Così lo scontro uomo natura si affievolisce.

Altre località della provincia di Siracusa:

Pantalica

Ferla

Bibliografia

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