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Enna
L’ombelico della Sicilia
Enna
Panorama
ph Donatella Manzottu
Il territorio ennese ha origini parecchio lontane e gli scavi archeologici eseguiti nei pressi del Lago di Pergusa hanno riportato alla luce un villaggio fortificato ed una necropoli, testimoniando così la presenza umana sin dall’età Neolitica.
Enna
Lago Pergusa
ph Black Vilasi
La sua posizione geografica fu sfruttata dal popolo sicano il quale edificò un maniero per salvaguardare il territorio circostante dagli attacchi esterni. Molti secoli più tardi sulle rovine del maniero sorse il Castello di Lombardia, uno dei castelli medievali più grandi di Italia.
Enna
Castello
ph Lavaligiasulletto
Con i Greci la città crebbe notevolmente rendendosi forte ed indipendente, tanto da essere considerata una delle città maggiormente invalicabili. In tal senso i Romani riuscirono a conquistare Enna soltanto dopo svariati tentativi e proprio a loro si deve l’appellativo Henna Urbs Inexpugnabilis.
Compresa la potenzialità della terra i Romani trasformarono il territorio in granaio di Sicilia speculando, secondo le fonti, sulla manodopera contadina e causando un malcontento generale sfociato nella Prima Guerra Servile.
Dopo numerosi tentativi di conquista Enna passò sotto l’influenza araba e fu battezzata con il nome Castrogiovanni. Gli Arabi la indirizzarono verso un nuovo splendore, ricamandola con un diverso tessuto urbano, inserendo nuove colture ed un proficuo commercio.
Enna
Piazza
ph Lavaligiasulletto
Con Federico II di Svevia la città progredì sempre di più e la spettacolare Torre Ottagonale insieme alla ristrutturazione del Castello di Lombardia rappresentano l’epoca fiorente. Gli Aragonesi le regalarono l’attuale configurazione urbana e con la Regina Eleonora d’Angiò, moglie di Federico II di Aragona, iniziarono i lavori del Duomo.
Castrogiovanni però raggiunse il suo massimo splendore monumentale ed architettonico con la dominazione spagnola, diventando polo di attività economiche e commerciali.
Con il regime fascista nel 1927 il nome Castrogiovanni fu sostituito da Enna e Mussolini elevò la città a capoluogo di provincia.
Enna
Centro
ph Lavaligiasulletto
In età Medievale gli ingressi posti a tutela della città erano sette e l’unico rimasto intatto è la Porta di Janniscuru realizzata durante il periodo normanno. Quando le porte si chiudevano Castrogiovanni diventava Urbs Inexpugnabilis. Accanto alla scalinata in pietra che precede la porta sono presenti delle grotte di epoca Neolitica: la Grotta della Guardiola con funzione militare e la Grotta della Spezieria, probabile luogo di culto.
Enna
Porta Janniscuru
ph Valentina Messina
Il centro storico ospita il Duomo dedicato a Maria Santissima della Visitazione la cui imponente facciata medievale rispecchia i canoni del barocco siciliano. Il suo interno, armonico ed elegante, è arricchito da colonne corinzie e marmi del Settecento. Percorrendo le tre navate con il naso all’insù potrete ammirarne i soffitti lignei a cassettoni del Quattrocento e del Cinquecento, unici nel loro genere. Tra gli affreschi spiccano invece le opere del fiammingo Borremans e quelle del nisseno Vincenzo Ruggero.
Enna
Duomo
ph Lavaligiasulletto
A mille metri di altitudine sorge il Castello di Lombardia che per la sua posizione, difeso da dirupi a strapiombo, venne considerato una fortezza inespugnabile. Roccaforte bizantina, araba, normanna e sveva, fu così chiamato per la presenza dei Longobardi durante il periodo normanno. È possibile ammirare la Torre Pisana ancora oggi perfettamente intatta.
Enna
Torre
ph Lavaligiasulletto
Nelle vicinanze del castello medievale si trova un’area consacrata chiamata Rocca di Cerere all’interno della quale sorgeva un santuario dedicato alla Madre Terra dal popolo sicano, a Demetra dai Greci e a Cerere dai Romani.
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Rocca Cerere
ph Prolocoenna
Notevole è la Torre Ottagonale del XIII secolo comunemente chiamata la Torre di Federico II di Svevia, anche se la sua paternità ne è stata messa in discussione. Si tratta di una struttura con elementi tipici dell’architettura gotica, alta ben 27 metri e la cui posizione domina interamente il territorio.
Enna
Torre Federico
ph Rosario Colianni
A strapiombo sulla Valle del Rizzuto sorge il Santuario di Papardura, un luogo suggestivo e mistico.
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Santuario Papardura
ph Arangio
La facciata esterna, sobria ed essenziale, non rispecchia l’interno che al contrario risulta ricco e sfarzoso.
Sotto al tetto ligneo a cassettoni, stucchi in gesso policromi vengono esaltati dagli smalti oro e rosso
della teca.
Enna
Santuario Papardura
ph Arangio
La visita alla città di Enna non può che concludersi con l’assaggio delle prelibatezze tipiche
del territorio. Dal gateau all’ennese, un timballo di riso preparato con ragù di carne e piselli, melanzane
fritte, uova sode e caciocavallo, alla polenta siciliana, la frascatula, un connubio di farina di cereali, legumi,
finocchietto selvatico, lardo e broccoli. I nordici apprezzeranno!
Enna
Frasculata
ph Lavaligiasulletto
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