AGIRA 

Tra Santi, diavoli e cassatelle 
Abbarbicato sul monte sul Monte Teja un pittoresco borgo medievale domina il paesaggio, colorato dal grano che spicca tra le sinuose colline.

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Siamo ad Agira un dei centri più antichi di tutta la Sicilia che insieme ad Agrigento e Siracusa fu tra le più importanti città dell’isola.

Enna Agira

Borgo

ph Lavaligiasulletto

Divenuta colonia greca nel 339 a. C. Agira fu città indipendente tanto da coniare una sua moneta, nonché luogo di passaggio per i viandanti che dalla provincia catanese si spostavano verso Termini e Alesa. I ritrovamenti archeologici nel territorio testimoniano la presenza di insediamenti umani sin dal Paleolitico. Tutte le popolazioni che l’hanno dominata hanno lasciato tracce del loro passaggio e  l’impronta più evidente è di estrazione islamica come ricorda il quartiere Rocche di San Pietro, dove poter ammirare la Chiesa delle Anime Purganti.

Agira

Paesaggio

ph Lavaligiasulletto

Oltre ad essere città natale dello storico Diodoro Siculo, Agira fu conosciuta sin dall’antichità da uomini illustri. Qui vi accoglieranno uomini laboriosissimi e fedelissimi, scriveva Cicerone nelle sue Verrine e, in effetti, passeggiando per il centro storico si incontrano persone dall’animo accogliente ed ospitale.

Il centro di Agira è ricchissimo di chiese e la storia del paese ruota intorno a quella di San Filippo, taumaturgo ed operatore di miracoli, vissuto in epoca romana. Tra le diverse agiografie v’è quella del monaco Eusebio che racconta di San Filippo inviato in Sicilia dal Papa con il compito di evangelizzare Agira e scacciare i demoni dalla città.

Sin dal suo arrivo compì miracoli e guarigioni impegnandosi in favore dei malati, dei bisognosi e degli emarginati. Quando nel 1576 la peste colpì l’intera isola ad Agira si contarono soltanto tre casi attribuendo il merito del miracolo proprio al Santo Filippo. 

Agira

Santo Filippo

ph Lavaligiasulletto

Morì e fu sepolto in una grotta e nel 1599 i suoi resti furono trovati nella cateva sotto la chiesa dell’abbazia. Quando nel 1693 il terremoto della Val di Noto colpì l’isola Agira fu miracolosamente salvata subendo esclusivamente il crollo del mastio del castello.

Agira

Cateva

ph Lavaligiasulletto

Tra i luoghi simbolo lAbbazia di San Filippo custodisce l‘arca d’argento che protegge le reliquie del Santo. Situata nel centro storico del paese, l’abbazia fu probabilmente edificata sulle basi di una antico monastero greco fondato secondo la regola basiliana fuori dall’abitato ai piedi del monte di Agira tra VII e VIII. L’attuale facciata è stata realizzata agli inizi del Novecento a seguito del crollo del prospetto della chiesa e, nella parte superiore, una nicchia abbraccia la statua di San Filippo mentre sconfigge il demonio. Una scalinata importante conduce all’ingresso della abbazia il cui interno è caratterizzato da un’architettura settecentesca e da colonne rivestite in marmo rosso.

Agira

Abbazia

ph Lavaligiasulletto

Suggestiva è la Grotta di San Filippo che viene indicata come il luogo in cui si svolsero le lotte tra il Santo e il demonio. La tradizione popolare vuole che qui San Filippo abitava e meditava (e lottava contro il diavolo). In realtà gli storici hanno evidenziato un ipogeo del cimitero tardo-romano. In fondo alla grotta è presente un altarino e un affresco raffigurante il Santo.

Agira

Grotta

ph Lavaligiasulletto

Agira nasconde molti tesori e tra le sue trentuno chiese quella del Santissimo Salvatore custodisce il più antico Aron Ha Kodesch d’Europa, ossia l’Arca Santa degli Ebrei, risalente al 1454. Si tratta di un mobile in pietra dove veniva conservato il libro sacro dell’ebraismo, la Torah.

Agira

Aron

ph Camminodisanfilippo

Passeggiando tra le strette viuzze si sente il ticchettio della forchetta sul piatto mentre qualcuno arrimina le uova: le Cassatelle! Il cacao, le mandorle, la farina di ceci, il miele e la cannella sono gli ingredienti base per preparare questo delizioso dolce a forma di mezzaluna, inserito nella lista dei prodotti agroalimentari tradizionali italiani (P.A.T) del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali. E ancora, cucciddati, ‘nfasciateddi, cannileri addolciscono le fredde domeniche invernali.

Agira

Cassatelle

ph Lavaligiasulletto

Quella di Agira è una posizione davvero panoramica e sulla cima del Monte Teja l’orizzonte non lascia sosta all’immaginazione. Qui si trovano i ruderi del castello medievale abitato prima dai  capi dei primi Agiri e dopo dai principi-tiranni siculi. Durante il periodo greco, romano e bizantino, il castello rivestì soltanto un ruolo di rappresentanza per ritornare poi con gli Arabi nuovamente fortezza.  Visibili sono le due torri quadrangolari, i resti della torre ottagonale e parte del muro perimetrale. Da qui è possibile ammirare i colli circostanti che racchiudono il Lago Pozzillo e in fondo a Muntagna.

Agira

Castello

ph Giovanna Pappalardo

Agira è porta di ingresso per la Riserva Naturale Vallone di Piano della Corte, istituita nel 2000,  una superficie di 194 ettari estesa su  una vallata che appartiene ai Monti Erei centrali. La sua aridità estiva e l’ambiente eterogeneo occupato da roccia arenarie ed argilla rendono l’ambiente unico, permettendo l’insediamento di specie rarissime.

Agira

Riserva Vallone

ph Lavaligiasulletto

Qui è possibile vedere il famosissimo Pioppo Nero di Agira, parecchio anzianotto (si dice che abbia superato i duecento anni); l’olmo e il Pioppo Bianco. La fauna è particolarmente ricca e tra i volatili la scena è occupata dal coloratissimo Guccione e dal Codibugnolo Siculo. È possibile incontrare anche l’affascinante Volpe rossa che nella riserva trova rifugio, mentre l’endemica Lucertola siciliana si ripara nella vegetazione incolta. Anche questa riserva ospita il comunissimo rettile Biacco Maggiore, di grandezza media e non offensivo. 

Agira

Pioppo Nero

ph Giuseppe Raciti

Ogni anno nel mese di agosto si celebra la Sagra del Sale una manifestazione che rievoca le antiche tradizioni, contemporaneamente ad un altro evento di fama internazionale: il Festival Internazionale dei Mondi. Gruppi folk si esibiscono allegramente per le strade del centro storico inebriate dal profumo inconfondibile dei biscottini all’anice e della virdura maritata, dove a sposarsi sono i legumi insieme al finocchietto selvatico e la borragine.

Altre località della provincia di Enna:

Leonforte

Agira

Bibliografia

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