PALERMO

In uno scenario di incommensurabile bellezza

Il ritrovamento delle pitture rupestri all'interno delle Grotte dell'Addaura, situate sul fianco nord-orientale di Monte Pellegrino, dimostra che Palermo fu abitata sin dall'era Paleolitica e tutti i popoli che dominarono la città ebbero cura di lasciare la propria impronta nell'architettura, nell'arte e nella cultura.

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Ma perché tutti volevano conquistare Palermo?


La presenza dei Fiumi Kemonia e Papireto utilizzati come porto, la ricchezza della terra e la sua collocazione strategica nel mar Mediterraneo in grado di facilitare i transiti mercantili e commerciali, certamente stuzzicarono la fantasia dei dominatori.

Palermo

Teatro

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Secondo le fonti storiche Palermo, abitata già dai Sicani, tra il VII e VI secolo a. C. fu fondata dai Fenici di Tiro popolo di pastori, agricoltori, marinai e grandi commercianti. La città restò sotto il controllo dei Fenici sino alla Prima Guerra Punica a seguito della quale l’isola fu conquistata dai Romani.

La caduta dell’Impero Romano d’Occidente nel 476 d. C. segnò l’inizio delle invasioni barbariche e la presa in atto dei Vandali che saccheggiarono buona parte della Sicilia.

Nell’anno 535 d. C. i Bizantini conquistarono Palermo e iniziarono la città ad un periodo fiorente. A loro si deve l’arte del decoro, del mosaico dorato e degli intarsi marmorei.

Palermo

Chiesa

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Verso la seconda metà del IX secolo fu la volta dei Saraceni che a Palermo impiantarono il loro centro culturale realizzando moschee, istituzioni, scuole, bagni pubblici, la rete idrica e importarono nuove colture, l’arte e la poesia. Se fino a quel momento la città più importante dell’isola era Siracusa, con gli Arabi Palermo le sostituì il primato.
Palermo più che siciliana pareva una città orientale lussuosa ed abbondante e i diversi popoli che a quel tempo la abitavano convivevano pacificamente tollerandosi gli uni con gli altri: Cristiani, Ebrei e Islamici.
Gli Arabi erano davvero astuti e realizzarono numerose fortezze a protezione della loro nuova sede di governo!

Palermo

Panorama

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La dominazione araba stava per tramontare e un nuovo popolo decideva di conquistare quel tratto di Mediterraneo di notevole importanza commerciale.
Nel 1072 i Normanni assediarono le mura arabe ma ciò non impedì una pacifica convivenza con gli sconfitti. Che tra le genti vi fosse armonia è facilmente intuibile ammirando l’architettura dei monumenti costituita da stili diversi, arabo, normanno, bizantino e le bellezze di Palazzo della Zisa, Palazzo Cuba e le Cupole della Martorana ne sono la testimonianza.

Palermo

Piazza

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Quello fu un periodo realmente ricco dove la città divenne capitale e la corona di Re passò nelle mani di Ruggero II d’Altavilla.

Tra il 1172 e il 1267 fu avviata la costruzione della Cattedrale di Santa Maria la Nova, a Monreale, su volontà di Guglielmo II di Altavilla, dove tra i ricchi e dorati mosaici spicca la figura del Cristo Patocratore dallo sguardo severo ma umano.

 

Palermo

Duomo

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E ancora, il tempio di Zeus, il più importante edificio di tutta la Magna Grecia e il tempio di Giunone, alto ben 120 metri e composto da 34 colonne.

Un tempio fitto di mistero è quello dedicato a Demetra, protettrice dei raccolti e della fertilità dei campi. Il tempio, privo di colonnato, si trova incorporato nella Chiesa di San Biagio, di età normanna. Se la maggior parte dei templi greci è allineata al sorgere del sole, il tempio di Demetra, invece, gode di una posizione diversa essendo rivolto al tramonto della luna piena, più vicina al solstizio d’inverno. Secondo gli studiosi, la collocazione  del tempio è dovuta ad un rito religioso che vedeva coinvolte Demetra a la figlia Persefone rapita da Ade, dio dell’oltretomba, e portata da quest’ultimo negli inferi. Il tempio si trova in località San Biagio.

Palermo

Duomo

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Ma anche l’era normanna giunse al capolinea lasciando il posto ad un grande luminare e intellettuale: Federico II di Svevia, l’imperatore stupor mundi per la sua straordinaria intelligenza, figlio di Enrico VI e Costanza d’Altavilla.

Federico II lo incontreremo spesso in queste pagine per le relazioni che intrattenne con le città siciliane, per le fortezze da lui scelte come residenza, per il movimento letterario della Scuola Siciliana e per la sua natura controversa, considerato da molti un pò il Messia e un pò l’anticristo.

Agrigento

Paesaggio

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Dopo la morte di Federico II la città passò per breve durata nelle mani degli Angioini guidati da Carlo I D’Angiò e lì vi restò, sino a quando nel 1282 a Palermo scoppiò la sommossa che conosciamo con il nome di Vespro Siciliano.

Palermo

Cattedrale

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La Sicilia passò sotto la dominazione spagnola con il regno di Ferdinando II d’Aragona diventando sede dei Vicerè, mentre le famiglie nobili di una certa importanza, come i Ventimiglia, gli Alagona e i Chiaramonte, si contesero il potere.

Palermo

Cattedrale

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La città ritornò al suo massimo splendore grazie al rilancio urbanistico, all’edificazione di sontuosi palazzi e all’esplosione dell’attività artistica e culturale. Alla morte di Ferdinando II subentrò la corona di Carlo V d’Asburgo, Imperatore del Sacro Romano Impero Germanico: la città nuovamente si espanse dal punto di vista urbanistico grazie all’appoggio della classe nobiliare.

Palermo

Cattedrale

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Si inaugurò la centralissima Via Maqueda, furono realizzati i  Quattro Canti e la Fontana Pretoria meglio nota ai palermitani come  Piazza della vergogna per le nude statue che la rappresentano.

Palermo

Quattro Canti

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Per molto tempo l’isola visse sotto l’influenza spagnola sino a quando nel  1713 con il Trattato di Utrecht si pose fine al dominio aragonese.

Per un breve periodo la Sicilia passò sotto l’influenza dei Savoia per poi seguire nel 1734 il dominio Borbonico con Carlo III, dove il Regno di Sicilia era ben distinto da quello di Napoli. Soltanto nel 1816 nacque il Regno delle Due Sicilie e Palermo perse il ruolo di capitale.

Palermo

Cattedrale

Barbara

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L’era borbonica si concluse con la spedizione dei Mille di Garibaldi, l’eroe dei due mondi, che entrò a Palermo passando da Porta Termini.

Gli anni seguenti furono caratterizzati da ribellioni contro il Regno di Italia, come la rivolta violenta ed antigovernativa dei Sette e Mezzo, così chiamata perché durò sette giorni.

Dopo l’annessione al Regno di Italia Palermo visse una seconda vita e fu interessata da importanti eventi ed opere, grazie al contributo di architetti come Giovanni Battista Filippo Basile, padre del Teatro Massimo, il più grande edificio teatrale lirico di Italia. Fu inaugurato il Politeama, nacque lo stile Liberty e  grandi imprenditori, come la famiglia Florio, contribuirono alla modernizzazione del linguaggio architettonico. 

Palermo

Politeama

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Orchestrasinfonicasiciliana

I terremoti siciliani e i bombardamenti del 1943 in parte danneggiarono  il patrimonio artistico locale ma il popolo palermitano, o meglio siciliano, ha sempre lavorato sodo per risollevarsi e riportare allo splendore, con orgoglio, quello che oggi possiamo ammirare passeggiando per le strade di questa fantastica e solida città.

Ed anche se Palermo in questa lunga storia ha cambiato più volte il suo nome, chiamata Zyz, fiore dai Fenici, Panormos ossia tutto-porto dai Greci, Panormus dai Romani, Balarm dagli  Arabi, Balermus italianizzato oggi in Palermo, la sua armonica e variegata bellezza è rimasta intatta.

Palermo

Costa

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Palermo, a volte, può risultare contraddittoria. Alla ricchezza e al lusso dei nobiliari palazzi storici si insinua la fatiscenza delle vecchie e antiche case che mai sono state ripristinate o ristrutturate esternando, però, un fascino coinvolgente .

Ballarò, il Capo, a Vucciria, sono in mercati palermitani che vi faranno vivere un’esperienza unica e multi-sensoriale. Le strade profumano di carne alla griglia e panini con la meuza, la milza, mentre l’olio frigge panelle e crocchè di patate. Qualcuno vi inviterà ad assaggiare la tipica prelibatezza, altri vi regaleranno la frutta e non mancherà, credetemi, chi proverà a convincervi che all’arancin* a Palermo, oltre al ragù, si aggiunge pure  la A!!!

Palermo

Mercato

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Un altro incantevole edificio religioso è la Chiesa di Santa Maria dei Greci edificata sui resti di un antico tempio greco ancora oggi visibili. Colpisce la semplicità della facciata e il contrasto con l’intonaco moderno. All’interno domina il tetto ligneo a capriate.

Palermo

Mercato

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Il vecchio si mescola al nuovo, mentre i vicoli stretti del centro storico si dipingono di fantasia e colore.

Gli artisti escono dalle loro botteghe per pennellare la loro creatività sui gradini o sulle mura di antiche case restituendo la vita e ciò che un tempo fu abbandonato. Siamo nella Via dell’Arte.

Palermo

Mercato

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Agrigento fu la culla di uno dei più grandi poeti, drammaturgo e scrittore che la letteratura italiana abbia mai conosciuto.

Nel 1867 in contrada Càvusu nacque  Luigi Pirandello, premio Nobel per la letteratura nel 1934, che diede negli anni avvenire lustro alla città. Così scriveva della sua contrada: io dunque son figlio del Caos; e non allegoricamente, ma in giusta realtà, perché son nato in una nostra campagna, che trovasi presso ad un intricato bosco, denominato, in forma dialettale, Càvusu dagli abitanti di Girgenti.

La casa natale dello scrittore è divenuta un museo.

Le località della provincia di Palermo

Petralia

Bibliografia

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Pensa a me come a quel compagno di viaggio discreto che sussurra consigli preziosi, non a quel venditore ambulante che non smette mai di bussare alla tua porta.

Benvenuto a bordo!